Gestire Commesse, Costi e Scadenze con un Software Gestionale

Edilizia Ergo 30/09/25

Quando i margini si assottigliano, la tecnologia diventa strategica

Il settore delle costruzioni ha attraversato una trasformazione profonda nell’ultimo decennio. Fino al 2008, come ricorda l’architetto Mauro Pastore, i margini di guadagno più ampi permettevano una gestione meno stringente dei costi. La velocità di esecuzione prevaleva sul controllo granulare delle spese.

Oggi lo scenario è radicalmente diverso. Con margini ridotti e una ripresa ancora discontinua, il controllo gestionale è diventato un fattore determinante per la competitività delle imprese edili. Non si tratta più solo di costruire bene, ma di governare l’impresa con strumenti adeguati alla complessità del mercato attuale.

La risposta a questa sfida passa attraverso la digitalizzazione. Non quella superficiale, ma una trasformazione strutturale che tocca processi, dati e cultura aziendale. Vediamo quali sono i punti critici che ogni impresa edile dovrebbe considerare.

Cinque leve strategiche per la trasformazione digitale

1. Oltre Excel: la vera digitalizzazione è integrazione

Il settore delle costruzioni si colloca al penultimo posto per livello di digitalizzazione, con l’84,5% delle aziende che presenta un’adozione molto bassa degli strumenti digitali. Dietro questa statistica si nasconde un equivoco diffuso: molte imprese ritengono di essere digitalizzate perché utilizzano Excel per computi e contabilità.

Come sottolineano gli esperti del settore, questa “non è una digitalizzazione strutturata”. Un foglio di calcolo, per quanto versatile, rimane uno strumento isolato. La vera trasformazione avviene quando si adottano sistemi integrati dove i dati fluiscono senza interruzioni tra progettazione, ufficio acquisti, amministrazione e cantiere.

La digitalizzazione efficace si basa su formati di dati strutturati, provenienti da software di computo standard. Questo consente l’importazione automatica dei dati di progetto, eliminando la reinserimento manuale e gli errori che ne derivano.

Implicazione pratica: affidarsi a fogli di calcolo isolati è la radice di molte inefficienze: alimenta la mentalità cartacea, rende complessa la raccolta dati per i bilanci di sostenibilità e impedisce una pianificazione dinamica del flusso di cassa.

2. La resistenza al cambiamento: una sfida umana, non tecnologica

L’ostacolo principale all’innovazione digitale non è la complessità del software, ma la resistenza delle persone al cambiamento delle proprie abitudini. È una dinamica profondamente umana che va gestita con consapevolezza.

Alessio usa un’analogia efficace: “Cambiare bar è un problema perché ho le mie abitudini… cambiare strumento da pezzo di carta a smartphone è un problema finché non lo imparo”. La resistenza iniziale è prevedibile e naturale. Un operatore di cantiere che per anni ha compilato rapportini cartacei può chiedersi: “Perché devo fare questo lavoro in più?”

La soluzione richiede pazienza, formazione mirata e soprattutto dimostrazioni pratiche dei vantaggi concreti. Quando un capocantiere scopre che compilare un rapportino su app richiede la metà del tempo rispetto alla carta, la percezione cambia. E come nota il relatore, questa resistenza si trasforma spesso in dipendenza funzionale: “quando non funziona il telefonino cade il mondo”.

Implicazione pratica: la gestione del cambiamento è importante quanto la scelta tecnologica. Un’implementazione di successo prevede un piano strutturato per formare, supportare e incentivare il personale, trasformando gradualmente gli scettici in sostenitori. Un esempio concreto di questa trasformazione lo troviamo nel caso Mainente Costruzioni.

3. Il bilancio di sostenibilità: dal requisito opzionale al prerequisito di mercato

Un adempimento sta diventando cruciale per il futuro finanziario delle imprese edili: il bilancio di sostenibilità. Introdotto da una direttiva europea, questo documento va oltre i dati economici tradizionali per rendicontare l’impatto ambientale e sociale dell’azienda, includendo parametri come consumi energetici ed emissioni di CO2.

Perché è rilevante? L’avvertimento di Mauro Pastore è diretto: “Se voi andrete a chiedere dei finanziamenti alla banca per fare determinati lavori vi chiedono questo bilancio di sostenibilità”.

Non si tratta di un requisito distante nel tempo. Le banche già lo richiedono per valutare le richieste di finanziamento, e i grandi appaltatori iniziano a pretenderlo dai loro subappaltatori. La conformità sta diventando una questione di accesso al mercato, non solo di reporting.

Implicazione pratica: raccogliere i dati necessari per il bilancio di sostenibilità richiede sistemi strutturati. Excel non è sufficiente. Servono piattaforme che traccino automaticamente consumi, emissioni e impatti durante l’intero ciclo di vita dei progetti, come soluzioni di business intelligence capaci di analizzare i dati di cantiere.

4. Pianificazione intelligente: quando il Gantt diventa leva finanziaria

Un software di pianificazione evoca immediatamente l’immagine di un diagramma di Gantt. Ma questa è solo la superficie. Il vero valore strategico risiede nell’ottimizzazione del flusso di cassa.

Analizzando le lavorazioni pianificate, un sistema integrato genera automaticamente il “fabbisogno” di materiali e risorse. Non è una semplice lista della spesa, ma un programma di approvvigionamento just-in-time sincronizzato con le fasi del progetto.

Il vantaggio strategico è evidente: il capitale non viene immobilizzato in materiali fermi in magazzino. Gli acquisti sono programmati per coincidere con le fasi di lavoro che attivano i pagamenti del cliente attraverso gli Stati Avanzamento Lavori (SAL). Si crea così un circolo virtuoso dove i flussi di cassa in uscita sono supportati da quelli in entrata, come dimostrato dalle funzionalità di controllo budget e consuntivi.

Implicazione pratica: questa capacità trasforma la pianificazione da mero esercizio organizzativo a potente leva di gestione della liquidità. Un vero “game-changer” per imprese che operano con margini ristretti, come evidenziato dalle soluzioni per il controllo di costi e scostamenti.

5. Lo smartphone come centro di controllo del cantiere

Lo smartphone, già onnipresente, si sta trasformando nel principale strumento di controllo operativo del cantiere grazie ad app specializzate e integrate con i sistemi gestionali.

Direttamente dal campo, è possibile registrare istantaneamente:

  • Ore lavorate da dipendenti e artigiani
  • Utilizzo di mezzi e attrezzature
  • Spese vive, con foto di scontrini geolocalizzate
  • Avanzamento lavori con documentazione fotografica
  • Note operative e rilievi

Un capocantiere può registrare: “Oggi, Mauro e Simone hanno lavorato 3 ore sugli scavi e 5 ore sui reinterri”, utilizzando l’app per il rapportino, e quei dati di costo specifici diventano immediatamente disponibili per il project manager in ufficio. Strumenti come Ergo Mobile Time semplificano notevolmente questo processo.

Questo sistema automatizza la creazione del giornale dei lavori, trasformando un adempimento obbligatorio ma oneroso in un report a valore aggiunto, generato senza sforzo, che fornisce una prova inconfutabile e datata dei progressi per cliente e direzione lavori. La gestione dei documenti obbligatori diventa così molto più efficiente.

Implicazione pratica: il cantiere smette di essere una scatola nera che riporta a fine settimana. Diventa un’operazione trasparente in tempo reale, gestibile e correggibile quotidianamente, evitando che piccoli problemi si trasformino in costosi ritardi. Tutte le app necessarie possono essere integrate in un unico ecosistema digitale.

Da Excel ai dati: costruire su fondamenta solide

La digitalizzazione nel settore delle costruzioni non è più un optional né un semplice aggiornamento tecnologico. È un cambiamento strategico fondamentale per garantire marginalità e competitività nel mercato attuale, come dimostrano i tre passi verso la futura impresa edile digitale.

Passare da un’organizzazione basata su documenti cartacei e fogli sparsi a un sistema integrato significa dotarsi di quella che potremmo chiamare “intelligenza operativa”: la consapevolezza di ciò che accade in tempo reale e la capacità di prendere decisioni informate. Soluzioni come Ergo permettono di implementare questa gestione documentale digitale in modo efficace, creando un vero e proprio fascicolo di cantiere digitale.

Questa consapevolezza emerge superando i cinque ostacoli descritti: andando oltre Excel verso sistemi integrati, gestendo il cambiamento culturale, preparandosi ai requisiti di sostenibilità, utilizzando la pianificazione come leva finanziaria e sfruttando i dati in tempo reale dal cantiere.

L’informatica deve essere sostenibile per l’azienda, certo. Ma la vera domanda è un’altra: quanto è sostenibile restare fermi mentre il mercato si evolve? La questione non è se digitalizzare, ma come iniziare questo percorso di digitalizzazione del processo edilizio in modo strutturato prima che diventi un gap competitivo insormontabile. Software specializzati per il controllo del cantiere rappresentano oggi la base per costruire questo vantaggio competitivo.


La trasformazione digitale è un viaggio, non una destinazione. Ogni impresa può trovare il proprio punto di partenza, ma l’importante è iniziare con consapevolezza e una visione chiara degli obiettivi da raggiungere.

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