Settore delle costruzioni 2025: sfide e proposte per evitare la crisi

Il settore delle costruzioni in Italia si appresta ad affrontare un 2025 caratterizzato da profondi cambiamenti.

Indice dei contenuti:

Dopo un 2024 segnato da contrazione del 5.3%, le previsioni indicano un ulteriore rallentamento, dovuto principalmente alla rimodulazione dei bonus fiscali e alla riduzione degli investimenti nella nuova edilizia residenziale.

contrazione del settore delle costruzioni

Tuttavia, il comparto delle opere pubbliche potrebbe compensare parte di questo calo, sostenuto dagli investimenti legati al PNRR.

Secondo l’indagine Anaepa di Confartigianato:

Un mercato in contrazione: le previsioni per il 2025

previsioni settore delle costruzioni nel 2025

Secondo l’Osservatorio Congiunturale Ance, il mercato delle costruzioni subirà un’ulteriore flessione nel 2025. Tra i principali fattori che influenzano questa tendenza, vi è la riduzione dei bonus edilizi, con il Superbonus ormai giunto al termine e le detrazioni per la prima e seconda casa ridotte rispettivamente al 50% e al 36%.

Il Superbonus 110%, con circa 500.000 interventi, ha avviato un importante processo di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare. Insieme al PNRR, ha contribuito significativamente alla crescita del PIL italiano nel 2023. Tuttavia, la graduale rimodulazione del Superbonus ha portato a un calo degli investimenti nella riqualificazione del patrimonio abitativo nel 2024.

Nel corso del 2024, la fine del Superbonus ha già determinato un calo del 22% negli investimenti per il recupero abitativo, con una riduzione complessiva del 10,8% nei primi dieci mesi dell’anno rispetto al 2023.

I permessi di costruire hanno registrato una flessione del 5,2%, mentre i minori finanziamenti bancari alle imprese hanno ulteriormente rallentato il mercato, con una contrazione prevista del 2,6% nel 2025.

L’impatto della riduzione degli incentivi si riflette anche sulla manutenzione straordinaria, che si stima subirà un calo del 30%, mettendo in difficoltà numerose imprese del settore.

Il ruolo delle opere pubbliche nella ripresa

il PNRR nel settore delle costruzioni sviluppa le opere pubbliche

Se da un lato il mercato residenziale appare in difficoltà, il settore delle opere pubbliche si conferma una delle poche aree in crescita. Grazie ai fondi del PNRR, gli investimenti in infrastrutture dovrebbero aumentare del 16% nel 2025, con una proiezione complessiva di 54 miliardi di euro tra il 2025 e il 2026.

Tuttavia, restano incertezze sulla capacità di spesa degli enti locali e sulla futura rimodulazione del Piano Nazionale, fattori che potrebbero incidere sulla continuità degli investimenti.

Il PNRR svolge un ruolo cruciale in questa fase, con molti progetti infrastrutturali che sono entrati nella fase esecutiva nel corso del 2024. Al 31 ottobre 2024, la spesa per il settore delle costruzioni legata al PNRR ammontava a 18 miliardi di euro, escludendo circa 14 miliardi di investimenti nel comparto privato sostenuti dal Superbonus. Questa spesa è principalmente concentrata su infrastrutture ferroviarie e opere di competenza degli enti locali.

Lo stato di avanzamento del PNRR nel settore delle costruzioni

contributo del settore delle costruzioni al PIL italiano

Mentre il settore delle costruzioni affronta un rallentamento generale, le opere pubbliche, sostenute dal PNRR, rappresentano un elemento chiave per la tenuta del settore, sebbene la loro capacità di compensare completamente la riduzione del comparto abitativo lasci qualche perplessità.

Dei 194,4 miliardi di euro stanziati per il PNRR, 42,4 miliardi non sono stati ancora assegnati, e di quelli assegnati, 29,7 miliardi non presentano il Codice Identificativo di Gara (CIG).

La Lombardia, Veneto e Campania si distinguono per la maggiore quota di fondi PNRR destinati alle opere pubbliche.

Tra il 2025 e il 2026 occorrerà realizzare investimenti per circa 54 miliardi di euro e dimostrare il raggiungimento di milestone e target sempre più sfidanti. La manovra di finanza pubblica 2025-2027 denota un approccio poco incisivo in materia di investimenti infrastrutturali, con tagli agli investimenti locali che mettono a rischio la tenuta degli investimenti a livello territoriale.

Sebbene siano previsti finanziamenti per 30,3 miliardi di euro nello stesso periodo, questi sono diluiti nel tempo e privi di una strategia di utilizzo immediato per affrontare le emergenze del Paese.

Nonostante queste sfide, si prevede un ulteriore aumento del 16% nel comparto delle opere pubbliche nel 2025, trainato dalla concentrazione dei progetti PNRR negli ultimi anni del Piano.

Le principali sfide per il settore edile

Se da un lato il PNRR sostiene ancora il comparto delle opere pubbliche, dall’altro la fine del Superbonus e il taglio delle agevolazioni edilizie stanno penalizzando il settore privato. Per evitare un crollo strutturale, sarà fondamentale attuare misure di semplificazione normativa e fiscale, oltre a nuovi strumenti finanziari che favoriscano gli investimenti immobiliari.

Dopo un inizio 2024 con aspettative ancora ottimistiche, l’economia italiana ha mostrato segnali di rallentamento a causa della debolezza della domanda interna e della contrazione dell’attività industriale.

  • Calo degli investimenti nel settore residenziale

Si prevede una contrazione degli investimenti nel comparto abitativo, in particolare per la manutenzione straordinaria residenziale. Il venir meno del Superbonus e la ridotta possibilità di cessione del credito o sconto in fattura per i bonus ordinari pesano significativamente.

  • Rimodulazione delle detrazioni fiscali

A partire dal 1° gennaio 2025, si prevede una riduzione delle aliquote fiscali per gli interventi di riqualificazione abitativa, con un passaggio al 50% per l’abitazione principale e al 36% per le altre abitazioni.

  • Diminuzione dei finanziamenti alle imprese

I finanziamenti destinati agli investimenti non residenziali sono diminuiti in diverse regioni italiane. Le banche hanno mostrato maggiore cautela nell’offerta di credito alle imprese, specialmente nel settore edile, richiedendo maggiori garanzie e aumentando il rating minimo per l’accesso al credito.

  • Tagli agli investimenti locali

La Legge di bilancio 2025-2027 prevede tagli agli investimenti locali che potrebbero pesare sull’attività di investimento degli enti territoriali. Si tratta di tagli per 10,4 miliardi di euro nel periodo 2025-2036 che colpiscono programmi consolidati di finanziamento delle opere pubbliche a livello territoriale.

  • Effetti limitati dei fondi strutturali

Nel corso del 2025, si prevede che gli effetti sugli investimenti in opere pubbliche derivanti dai fondi strutturali della programmazione 2021-2027 saranno limitati, poiché tali fondi si trovano ancora in una fase preliminare. I dati al 31 ottobre 2024 indicano un livello di programmazione dei fondi del 14% e una spesa del 3%.

  • Normative edilizie complesse

Per raggiungere gli obiettivi europei di neutralità delle emissioni entro il 2050, è necessario rimettere al centro delle scelte di politica economica il tema della riqualificazione, prevedendo un rinnovato sistema di incentivi e nuove forme di finanziamento che rendano sostenibile per le famiglie la scelta di intervenire sugli edifici.

  • Incertezza economica

L’incertezza economica generale potrebbe incidere negativamente sui livelli produttivi, soprattutto nel comparto non residenziale privato, che è particolarmente legato all’andamento del contesto economico.

Strategie per il rilancio del settore delle costruzioni

Per contrastare il rallentamento del mercato e incentivare la ripresa, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) ha avanzato alcune proposte concrete, basate su tre pilastri:

  • Semplificazioni urbanistiche, per velocizzare i permessi di costruzione e favorire il recupero degli immobili dismessi;
  • Nuove misure fiscali, per incentivare la costruzione e la gestione di immobili destinati alla locazione a canoni sostenibili;
  • Strumenti finanziari di garanzia, per attrarre investimenti privati in progetti di edilizia sociale e pubblica utilità.

La semplificazione delle normative urbanistiche e amministrative è necessaria per ridurre i tempi per ottenere permessi e approvazioni, facilitare i cambi di destinazione d’uso, accelerare l’avvio dei lavori di costruzione o recupero degli immobili dismessi.

Un’altra misura fondamentale riguarda l’introduzione di un sistema incentivante rivolto a chi realizza e gestisce immobili per la locazione e la vendita a canoni sostenibili, con un occhio di riguardo verso l’edilizia sociale.

Infine, l’implementazione di strumenti finanziari di garanzia potrebbe favorire un maggiore coinvolgimento di investitori privati, stimolando il mercato senza gravare eccessivamente sulla spesa pubblica.

Il problema della carenza di manodopera nell’edilizia

Nel 2024 l’occupazione nel settore edile ha mostrato segnali di crescita, ma la difficoltà nel reperire manodopera qualificata rimane una sfida cruciale. Secondo i dati di Confartigianato, il 69,9% delle assunzioni previste nel comparto risulta di difficile reperimento. Inoltre, l’età media dei lavoratori continua a salire, con un ricambio generazionale insufficiente a garantire la continuità del settore.

carenza manodopera nelle costruzioni: età media dei lavoratori continua a salire

La crescente richiesta di competenze tecniche legate al Building Information Modeling (BIM) e all’edilizia sostenibile rende indispensabile un maggiore investimento nella formazione specializzata. Le flessioni, inoltre, sono state particolarmente intense nelle imprese più strutturate, con una rilevante perdita di know-how e maestranze consolidate.

La digitalizzazione del settore delle costruzioni

La digitalizzazione può svolgere un ruolo cruciale per affrontare la crisi del settore delle costruzioni nel 2025, offrendo soluzioni innovative per incrementare l’efficienza, ridurre i costi e aumentare la marginalità.

• Building Information Modeling (BIM)

L’introduzione del BIM obbligatorio per gli appalti pubblici richiede competenze tecniche che possono diventare un punto di forza per le imprese edili strutturate per accedere agli appalti. Il BIM permette una gestione più efficiente delle informazioni relative all’intero ciclo di vita di un’opera, riducendo errori e aumentando la precisione nella stima dei costi.

• Monitoraggio dei cantieri

L’utilizzo di sistemi di monitoraggio digitale dei cantieri consente di avere un quadro aggiornato sullo stato dei lavori e di individuare tempestivamente eventuali criticità.

• Gestione dei dati

L’analisi dei dati raccolti attraverso piattaforme digitali può fornire informazioni preziose per pianificare strategie di investimento, individuare opportunità di mercato e ottimizzare le risorse.

Migliorare la produttività come soluzione per il futuro dell’edilizia in Italia

L’edilizia italiana è a un bivio: senza interventi mirati, il 2025 potrebbe essere solo l’inizio di una crisi più profonda. Investire nella digitalizzazione del processo edilizio può aiutare il settore a superare le sfide e a tornare a essere motore di crescita per l’economia italiana.

Lo stesso Cresme sottolinea come la produttività, i costi di costruzione e la qualità della manodopera rappresentino le vere sfide per il futuro, accanto all’innovazione e alla digitalizzazione.

Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni 2025 – ANCE
37° Rapporto Congiunturale e Previsionale Cresme

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