Bonus edilizi 2026: cosa cambia con la Legge di bilancio
Il quadro dei bonus edilizia disponibili fino al 2027 è cambiato con la Legge di Bilancio. Approfittiamo dei Bonus fino a che ci sono e fino a che le detrazioni fiscali sono interessanti.
Questo è lo spirito con cui bisogna affrontare il mercato dell’edilizia nel 2026: le incertezze che verranno in futuro non possiamo prevederle, ma prendiamoci quello che di buono abbiamo ora. Cerchiamo di riassumere le opportunità che ci offrono questi bonus e soprattutto vediamo quali sono, quanto valgono e come sfruttarli al meglio.

Sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.305 del 31-12-2024 – Suppl. Ordinario n. 43, è pubblicata la Legge di bilancio 2025 – Legge 30 dicembre 2024, n. 207 recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027”, in vigore dal 1 gennaio 2025.
Evoluzione temporale: cosa cambia tra 2025, 2026 e 2027
Il sistema dei bonus edilizi segue un percorso di riduzione progressiva delle aliquote. Ecco il quadro completo per pianificare strategicamente gli interventi:
| Bonus | Tipologia immobile | 2025 | 2026 | 2027 | Massimale |
|---|---|---|---|---|---|
| Ristrutturazioni | Prima casa | 50% | 50% | 36% | 96.000€ |
| Ristrutturazioni | Seconde case | 36% | 36% | 30% | 96.000€ |
| Ecobonus | Prima casa | 50% | 50% | 36% | Variabile* |
| Ecobonus | Altre abitazioni | 36% | 36% | 30% | Variabile* |
| Sismabonus | Prima casa | 50% | 50% | 36% | Variabile* |
| Sismabonus | Altre abitazioni | 36% | 36% | 30% | Variabile* |
* I massimali variano in base alla tipologia di intervento specifico
Bonus Ristrutturazioni (Bonus Casa): aliquote e requisiti
La proroga del Bonus Ristrutturazioni è stata confermata, ma dobbiamo fare una distinzione tra prima casa e seconde case, che hanno aliquote diverse.
Prima casa: requisiti e aliquote
Chiariamo subito: quando parliamo di “prima casa” per i bonus ristrutturazione non ci riferiamo solo all’acquisto con agevolazioni fiscali, ma all’immobile in cui hai la residenza e risiedi abitualmente. È questo il requisito che conta per accedere all’aliquota del 50%.
La norma prevede lo sconto del 50% sulle detrazioni Irpef per i lavori di ristrutturazione nella tua casa principale, valido per il biennio 2025-2026. La spesa massima detraibile è di 96.000 euro per unità immobiliare, e la detrazione viene erogata in 10 rate annuali di pari importo.
Attenzione al 2027: l’aliquota per le case principali scenderà al 36%. Chi può, conviene muoversi nel biennio 2025-2026.
Seconde case: confermato il 36%
Per le seconde case e per tutti gli immobili diversi dall’abitazione principale, l’aliquota si ferma al 36%. Il massimale di spesa detraibile resta di 96.000 euro per unità immobiliare, con detrazione sempre in 10 rate annuali di pari importo.
Anche per le seconde case vale la proroga del Bonus ristrutturazione, ma con percentuali inferiori rispetto alla prima casa. Nel 2027 l’aliquota scenderà ulteriormente al 30%.
In pratica: se hai una seconda casa da ristrutturare, il 2025-2026 offre il 36%, mentre dal 2027 scenderai al 30%. La differenza del 6% su 96.000 euro significa 5.760 euro in meno di detrazioni. Vale la pena considerarlo nella pianificazione dei lavori.
Ecobonus: confermato
Anche per il 2026 il Governo ha deciso di prorogare l’Ecobonus per incentivare l’efficienza energetica degli edifici. La novità è che introduce aliquote differenti tra prima e seconda casa, premiando chi investe sulla propria abitazione principale.
Novità importante: addio alle caldaie a combustibili fossili
Dal 2025 vengono escluse le spese per gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili. Questa misura è parte della transizione ecologica promossa dall’Unione Europea, in linea con la Direttiva “Case Green”. Tradotto: se vuoi il bonus, devi puntare su pompe di calore, sistemi ibridi o caldaie a condensazione.
Abitazione principale: 50% per il biennio 2025-2026
Per l’abitazione principale del proprietario o del titolare di diritto reale di godimento, l’aliquota per gli interventi di efficientamento energetico si attesta al 50% nel biennio 2025-2026. Le aliquote confermate sono le seguenti: il 50% per l’abitazione principale e 36% negli altri casi. Un’opportunità concreta per chi vuole investire in:
- Sostituzione di infissi e serramenti
- Installazione di pompe di calore
- Sistemi ibridi o caldaie a condensazione (escluse quelle a combustibili fossili)
- Pannelli solari termici o fotovoltaici connessi alla rete elettrica
- Interventi di isolamento termico (cappotto, coibentazione)
Dal 2027 l’aliquota scenderà al 36%. Chi sta pensando a un intervento di efficientamento, conviene farlo ora.
Altri immobili: 36% che diventa 30%
Per le seconde case e gli immobili diversi dall’abitazione principale, l’aliquota è del 36% nel biennio 2025-2026, destinata a scendere al 30% dal 2027. I massimali di spesa variano in base alla tipologia di intervento effettuato.
Sismabonus: confermato per la sicurezza antisismica
Il Sismabonus resta una misura centrale per la sicurezza degli edifici in Italia. L’agevolazione riguarda sia la messa in sicurezza antisismica degli immobili che l’acquisto di immobili già con tali caratteristiche. Segue lo stesso meccanismo fiscale di riduzione previsto per il Bonus Ristrutturazioni ed Ecobonus.
Le disposizioni fanno riferimento all’articolo 16 del DL 63/2013, aggiornato dalla Legge di Bilancio 2025.
Aliquote e prospettive
Lavori e acquisti saranno detraibili al 50% per le prime case nel biennio 2025-2026, mentre scenderanno al 36% dal 2027. Per gli immobili non residenziali e le seconde case, l’aliquota è del 36% nel biennio 2025-2026 e scenderà al 30% dal 2027.
Il massimale varia a seconda del tipo di intervento (adeguamento antisismico, miglioramento sismico, interventi minori) e del miglioramento della classe di rischio sismico ottenuto.
Il Sismabonus include anche l’acquisto di immobili in edifici demoliti e ricostruiti da imprese, con specifiche detrazioni legate al miglioramento della classe di rischio sismico.
Superbonus 110%: fase conclusiva
Il Superbonus si avvia verso la sua fase conclusiva con un’ulteriore riduzione delle agevolazioni. Il 2025 presenta una detrazione che si attesta al 65%, ma con un campo di applicazione notevolmente ristretto.
Chi può ancora accedere
Potranno beneficiare del Superbonus solo specifiche categorie di interventi:
- Lavori realizzati su condomini
- Edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari di proprietà di persone fisiche
- Immobili appartenenti a enti del terzo settore
Condizioni temporali stringenti
La normativa introduce una condizione temporale vincolante: per accedere all’agevolazione è necessario dimostrare di aver avviato le procedure edilizie entro il 15 ottobre 2024, con modalità differenziate:
- Presentazione CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) per interventi diversi da quelli condominiali
- Delibera assembleare adottata per interventi condominiali
- Istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo nel caso di demolizione e ricostruzione
Nuovo “spalmacrediti”
Viene previsto un nuovo meccanismo che consente di ripartire in 10 quote annuali di pari importo il Superbonus maturato per gli interventi e le spese sostenute nel 2023. Per approfondimenti, consultare la Risposta dell’Agenzia delle Entrate del 17 dicembre 2024 n. 262.
Aree terremotate
Confermato il Superbonus al 110% solo per le aree terremotate delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, con domanda per il contributo per la ricostruzione presentata prima del 30 marzo 2024.
Bonus Mobili e grandi elettrodomestici
Il Bonus Mobili fruibile al 50% viene confermato per gli immobili sottoposti a interventi di recupero edilizio. Regolato dall’articolo 16 comma 2 del DL 63/2013, il bonus mantiene un tetto di spesa di 5.000 euro per gli acquisti effettuati nel biennio 2024-2025, applicabile a mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica elevata.
Requisiti principali per accedere ai Bonus edilizi
Per accedere ai bonus edilizi 2025-2026 con le aliquote maggiorate (50%), il contribuente deve:
- Essere proprietario o titolare di un diritto reale di godimento sull’immobile (usufrutto, uso, abitazione, superficie)
- Avere la residenza anagrafica nell’abitazione oggetto di intervento
Alle seconde case e agli immobili non destinati a residenza principale, compresi quelli concessi in locazione o uso gratuito, continuerà ad applicarsi l’aliquota del 36% nel biennio 2025-2026.
Il limite di spesa resta fissato a 96.000 euro per unità immobiliare, con detrazione Irpef da ripartire in 10 quote annuali di pari importo.
Importante: Non è prevista, per ora, la riapertura delle opzioni di sconto in fattura o cessione del credito, sospese dal D.L. 39/2024, salvo per interventi già avviati entro il 29 marzo 2024.
Lavori ammessi e spese detraibili
Rientrano nel perimetro dei bonus edilizi 2025-2026 le tipologie di intervento già previste dal bonus ristrutturazioni e dall’ecobonus:
- Manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo di unità immobiliari residenziali
- Ristrutturazione edilizia, comprese le modifiche interne ai locali, la realizzazione di nuovi servizi igienici o la demolizione e ricostruzione nel rispetto della sagoma originaria
- Interventi di efficientamento energetico come la sostituzione di infissi e serramenti, l’installazione di pompe di calore, sistemi ibridi o caldaie a condensazione, e la posa di pannelli solari termici o fotovoltaici connessi alla rete elettrica
- Interventi antisismici minori e di miglioramento della sicurezza statica dell’edificio
- Eliminazione di barriere architettoniche, anche mediante l’installazione di ascensori o montacarichi
Sono detraibili anche le spese accessorie per:
- Progettazione e direzione lavori
- Perizie e asseverazioni tecniche
- Oneri di urbanizzazione
- Imposte di bollo e diritti collegati agli interventi
Per gestire correttamente tutta la documentazione tecnica e amministrativa necessaria per accedere ai bonus, è fondamentale dotarsi di strumenti digitali che garantiscano tracciabilità e conformità normativa.
Ora o mai più
Come abbiamo visto, esiste un impegno significativo e necessario per preservare la stabilità del mercato edilizio, che negli ultimi anni ha subito forti oscillazioni legate al ridimensionamento del Superbonus. Di fronte a questo panorama di agevolazioni in continua evoluzione, le imprese edili devono essere pronte a ridurre i tempi di gestione delle pratiche, così da aggiudicarsi più commesse, offrendo ai committenti non solo lavori di qualità, ma anche solide capacità organizzative con tempi di realizzazione certi.
Il quadro dei bonus edilizi 2025-2026 rappresenta un’opportunità concreta ma limitata nel tempo. Con aliquote al 50% per le prime case destinate a scendere al 36% dal 2027, e al 30% per le seconde case, chi pianifica gli interventi nel biennio 2025-2026 può beneficiare delle condizioni più vantaggiose.
Chi vuole approfittarne deve agire ora: i bonus attivi nel 2025-2026 sono interessanti e proficui, poi negli anni a venire si apre un’incertezza che ci porta a dire “o adesso o (forse) mai più”.
Per sfruttare al massimo queste opportunità, le imprese devono poter pianificare accuratamente le attività, controllare l’avanzamento dei lavori, gestire il budget di cantiere e mantenere una contabilità precisa. Gli strumenti digitali non sono più un’opzione, ma una necessità per competere efficacemente in questo mercato.
Fonti e approfondimenti:
Legge 30 dicembre 2024, n. 207 – Gazzetta Ufficiale
Agenzia delle Entrate – Agevolazioni per i cittadini
Risposta Agenzia delle Entrate n. 262/2024 – Spalmacrediti