La cosiddetta “cultura edile” non è esclusivamente scolastica ed istituzionale: in questo settore è importante soprattutto ciò che avviene direttamente nel cantiere, il cuore pulsante di tutte le attività (o perlomeno… della maggior parte!).
L’anello mancante
Stringendo rapporti con imprese più o meno grandi del settore edile negli anni ci siamo resi conto che tra scuola e lavoro manca un passaggio fondamentale.
Di cruciale importanza è, naturalmente, la formazione scolastica che nel nostro caso specifico è composta di tante materie utili e spendibili già nelle varie professioni della filiera delle costruzioni.
Fatta questa doverosa premessa, l’entrata nel mondo del lavoro segna il momento topico per tutti i giovani che, con molto entusiasmo, muovono i primi passi professionali nell’edilizia dopo aver terminato la scuola.
In questo grande e astratto puzzle di settore manca un pezzo centrale: la cultura della gestione di cantiere.
Ma che cosa significa? Tra teoria e pratica, come avviene nella maggior parte dei casi, c’è sempre il duro scontro con la realtà. Gestire il cantiere tutti i giorni comporta una serie di azioni che non vengono insegnate tra i banchi di scuola.
La distanza tra chi sta in ufficio e chi è “sul campo” è abissale ma, per il successo dei singoli progetti e dell’impresa in generale, è necessario accorciarla con metodi pratici e flessibili. La collaborazione, così difficile da attuare, tra sede e vari cantieri dislocati nel territorio diventa un fattore importante di competizione in un settore in forte espansione.
Quali soluzioni?
Individuato il problema legato alla mancanza di collaborazione interna e alle lacune nelle competenze di tipo pratico per la gestione del cantiere… quali soluzioni si possono adottare?
Noi di Infominds abbiamo aperto un confronto diretto con le scuole edili di molte regioni d’Italia, tra cui Trentino-Alto Adige, Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Abruzzo, Puglia, Campania, Sicilia, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia. Il motivo è presto detto: ci troviamo come azienda in una posizione delicata ma allo stesso tempo peculiare. Da un lato accogliamo le richieste delle imprese con cui collaboriamo, che lamentano le mancanze della nuova forza lavoro e dall’altro conosciamo bene la situazione delle scuole edili, delle associazioni di settore e dei vari enti operativi a livello nazionale. L’idea di fondo è la costruzione di un mini percorso formativo dedicato alla contestualizzazione del cantiere oggi, facendo incontrare tutte le attività “offline” a un sistema di gestione moderno, “online”, che permetta la digitalizzazione delle imprese.
Le scuole edili, infatti insegnano ai ragazzi tecniche e tecnologie costruttive ma ci sono molti altri aspetti importanti, tra cui gli adempimenti economici, di gestione e controllo, l’integrazione e la collaborazione, i contratti e tutta la complessità costituita dalla documentazione obbligatoria per legge.
Le prime risposte da parte delle scuole sono state forti e positive: Treviso, Belluno, Parma, Piacenza e Bologna son diventate i nostri esempi e punti di partenza di un percorso formativo ed educativo creato sulla base dei bisogni delle imprese edili, il futuro lavorativo degli studenti stessi. Partire dalla concretezza è il fulcro di tutte le attività previste, per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Tutti i ragazzi e i direttori delle scuole ritengono questo breve percorso utile e, soprattutto, proiettato realmente al loro prossimo futuro, affiancando la quotidianità lavorativa di cantiere all’esperienza scolastica.
Oltre la scuola
Ma i percorsi di formazione non si fermano alle sole scuole edili: anche professionisti, titolari e tecnici di impresa sono protagonisti della filiera delle costruzioni.
L’aggiornamento continuo è ormai elemento necessario in tutti i settori: non è più sufficiente la formazione fatta durante gli anni scolastici ma per affrontare il mercato sempre più aggressivo diventa importante cercare e applicarsi in momenti di formazione.
Si parla infatti di “formazione continua”, necessaria a formare competenze non solo tecniche e specifiche ma anche trasversali e applicabili in diversi campi.
A Parma, Piacenza, Rovigo, Mantova, Trento, Modena, Treviso e Ragusa abbiamo applicato questi percorsi di approfondimento per i professionisti, riscontrando interesse soprattutto verso la digitalizzazione dei processi, che permettono di semplificare e velocizzare i singoli compiti, dal cantiere all’amministrazione.
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