Il COVID 19 non uccide solo persone. Sa uccidere anche aziende. Bloccare le attività delle aziende per dei mesi interi, ovviamente mette in crisi le stesse. Soprattutto dal punto di vista della liquidità, con ricadute a cascata su moltissime aree. Le istituzioni hanno già stanziato i primi 400 miliardi (!!) per mettere le aziende in condizione riprendere quanto prima la loro attività con la liquidità necessaria. Il futuro quindi, inizia a farsi un po' meno tetro. Almeno da questo punto di vista.
Le aziende però devono cogliere la palla al balzo questa volta. Restare immobili e aspettare la fine della quarantena, non è la scelta più sensata. In questo periodo di stop le aziende possono sfruttare l’unico vero aspetto positivo di questa crisi: il tempo.
Il tempo è l’unica vera risorsa che manca da sempre. È difficile trovare il tempo per portare avanti progetti, mettere a frutto le occasioni o migliorare processi interni per essere più competitivi. Questo ostacolo ora è venuto meno e di tempo prezioso ne abbiamo a non finire. Inoltre, questa circostanza ha fatto capire a tanti (speriamo a tutti) quanto la digitalizzazione dei processi sia fondamentale per poter continuare a svolgere il proprio lavoro nel pieno delle capacità, qualsiasi cosa succeda.
Ci sono 3 strumenti principali che le aziende dovrebbero adottare per superare questa crisi, così come le prossime che verranno e rendersi più competitive sul mercato.
Smart Working: il futuro del lavoro digitale
L’Osservatorio del Politecnico di Milano definisce lo smart working come “una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati”. In sostanza, lavora quando e dove vuoi, ma devi portare a termine il compito che ti ho assegnato.
Il COVID 19 ha imposto alla PMI italiana un’accelerata violenta su questo tema per contrastare la crisi. Alcune aziende sono state molto agili nel farlo, altre non avevano la struttura o la cultura necessaria per riuscirci. Quello che emerge chiaramente dagli studi del Politecnico, è che lo Smart Working è già entrato prepotentemente nelle vite degli italiani. E non se ne andrà, una volta passata la crisi.
Poter lavorare in Smart Working porta due vantaggi sostanziali alle aziende: ridurre i costi fissi delle sedi e attirare nuovi talenti. Una struttura smart e digitale è molto più attrattiva di un’azienda fossilizzata al modello di lavoro anni 80, per una giovane leva. Ovviamente parliamo dei settori in cui questa tipologia di lavoro ha possibilità di esistere.
Cosa vuol dire però “integrare lo Smart Working” in azienda? Ovviamente il primo problema è quello della connettività: collegare in modo sicuro i tuoi dipendenti alla tua azienda, a prescindere dal loro luogo di lavoro. Successivamente però bisogna dotarli degli strumenti necessari per il loro lavoro. O, in altre parole, integrare i processi aziendali in pochi sistemi connessi tra di loro e accessibili dal dipendente.
Il secondo strumento che abilita la digitalizzazione dell’impresa è senz'altro l’ERP (Enterprise Resource Planning). Uno strumento che permette di integrare e organizzare tutti i processi aziendali in un unico software specializzato per il settore di riferimento che abilita il lavoro in sincronia di tutte le persone dell’azienda. L’ERP è la base per raggiungere l’integrazione dei processi necessari per abilitare (anche) lo Smart Working.
Con questo strumento l’azienda non solo si garantisce che le proprie risorse collaborino in maniera efficiente le une con le altre, ma gli permette anche di controllare in tempo reale le performance dell’azienda, le aree critiche e le aree in cui si può intervenire per migliorare i propri margini. L’ERP è una lente di ingrandimento sull'attività dell’azienda e al contempo uno strumento fondamentale per la produttività dei vostri dipendenti.
Integrando tutti i processi in un’unica soluzione centralizzata e connessa, tutte le aziende potranno accedere ai propri dati (in forma totalmente protetta) da qualunque luogo dotato di connessione internet. In questo modo, anche i loro collaboratori potranno svolgere il proprio lavoro anche da remoto, avendo la capacità di accedere a tutte le informazioni e i dati che gli servono.
Tutti siamo abituati a conoscere di persona i nostri clienti. Ad andare da loro per convincerli a scegliere noi. A creare relazioni solide basate su competenza ed empatia. Purtroppo, il COVID 19 ci ha tolto (temporaneamente) anche questo. Ma come successo per lo Smart Working, l’impossibilità di agire come sempre, ci ha fatto aprire gli occhi su altri modi per ottenere l’obiettivo. Se non posso vendere di persona, vendo su internet tramite Web Shop. Una piattaforma online che permette alle aziende di proporsi al cliente in modo facile, veloce e soprattutto efficace.
La rete ha capacità e potenzialità di ingaggio e raggiungimento della clientela, infinitamente maggiori rispetto a quanto siamo abituati a fare normalmente. Quello che ci mancava era il tempo per mettere in pista il progetto. Ma adesso quello non ci manca più, giusto?
In giapponese ‘crisi’ si scrive come combinazione di due caratteri, che significano pericolo e opportunità. Al pericolo deve provvedere il governo, con misure decise come quelle annunciate nei giorni scorsi. Ma l’opportunità dobbiamo coglierla noi. Abbiamo le risorse, abbiamo il tempo, abbiamo i mezzi. Dobbiamo solo mettere in campo la volontà e portare avanti i progetti che più ci porteranno vantaggi nel medio e lungo termine.